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Nell’ambito del progetto “Blue as a Cultural Brand” e collegato al futuro SeaLab, promossi dal Comune di Laigueglia, la startup GeoScape ha condotto uno studio sul posidonieto antistante il borgo e promosso un confronto sul tema cruciale degli ecosistemi marini costieri nelle piccole comunità locali.

Con la partecipazione di ricercatori, docenti ed esperti di livello nazionale, quali Maria Elena Piccione (ISPRA), Giovanni Besio (Università di Genova), Alessio Rovere (Università Ca’ Foscari di Venezia), Valentina Asnaghi (Università di Genova), l’evento ha affrontato le principali sfide che investono oggi le coste del Mediterraneo: dalla gestione dei sedimenti e il rischio ecologico, alla crescente vulnerabilità degli ambienti costieri, fino all’urgenza di attuare forme attive di restauro degli ecosistemi marini. Si è discusso del ruolo degli eventi estremi e dell’innalzamento del livello del mare nel ridisegnare il litorale, e della necessità di andare oltre la semplice conservazione per rispondere alla velocità del cambiamento climatico.

Al centro della giornata, lo studio condotto da GeoScape sulla prateria di Posidonia oceanica a Laigueglia, illustrato dall’ecologa marina Alice Oprandi: un’indagine scientifica fondamentale per valutare la sostenibilità e l’impatto ambientale di un futuro museo sottomarino, l’Eco-muSa.

L’analisi ha previsto una mappatura approfondita dei fondali, grazie all’uso di tecnologie come single beam e Side Scan Sonar, modellistica costiera per la valutazione delle dinamiche marine, in superficie e sul fondo, durante eventi estremi lungo le coste, studio dei possibili rischi di inquinamento delle acque costiere legati allo sbocco di alcuni rii, oltre a immersioni di subacquei scientifici per verificare lo stato della Posidonia oceanica.

Dai rilievi è emerso che la prateria di fronte al molo centrale, precedentemente cartografata dalla Regione Liguria, risulta oggi pressoché scomparsa. Questo dato rafforza l’urgenza di interventi innovativi per la rigenerazione degli habitat sommersi.

In questo contesto, nell’ambito del progetto “Blue as a Cultural Brand”, promosso dal Comune di Laigueglia con il finanziamento del PNRR [MISSIONE 1 COMPONENTE 3 INTERVENTO 2.1 Attrattività dei borghi storici – Progetto Locale di rigenerazione culturale e sociale “Blue as a cultural brand” – PNRR – NextgenerationEU], si colloca il museo sottomarino Eco-muSa, che prevede l’inabissamento davanti alla costa di statue realizzate in materiale ecocompatibile, utile a ripopolare la fauna e la flora marine.

L’idea di integrare arte, scienza e tutela ambientale attraverso l’installazione di statue sommerse, con una funzione ecologica oltre che culturale, apre così una nuova prospettiva: non solo conservare, ma contribuire attivamente alla rinascita degli ecosistemi.  

In linea con l’approccio che unisce divulgazione culturale e tutela ambientale, proprio del progetto “Blue as a Cultural Brand”, anche la passeggiata pomeridiana tra le crêuze e i paesaggi costieri del borgo, guidata dalla storica dell’arte Aurora Barbetta, in collaborazione con la storica dell’arte Valentina della Vecchia, e dalla naturalista Claudia Scopesi, per intrecciare le visioni della scienza con quelle della memoria e della bellezza locale.

Laigueglia si candida così a diventare laboratorio di innovazione ambientale, dove la cultura incontra la natura per costruire nuove forme di convivenza sostenibile con il mare.

VALENTINA ASNAGHI

Laureata in Biologia, curriculum bioecologico, ha conseguito il dottorato di ricerca europeo in Scienze del Mare con una tesi in cotutela tra l’Università di Genova e l’Università di Nizza Sophia Antipolis. Attualmente ricercatrice in ecologia presso l’Università di Genova, la sua attività di ricerca si è sempre concentrata sullo studio della struttura, dinamica e funzionamento degli ecosistemi bentonici, con particolare riferimento alle specie chiave e al loro ruolo ecologico, nello scenario dei cambiamenti locali e globali indotti dall’uomo. Data l’attuale regressione/perdita di specie ecologicamente rilevanti causata da fattori di stress antropogenici, ha diretto la sua attenzione alla conservazione e al ripristino di specie prioritarie (i.e. le foreste di macroalghe del genere Cystoseira sensu lato, i molluschi Patella ferruginea e Pinna nobilis) utilizzando tecniche di riproduzione in ambiente controllato. È autrice di 48 pubblicazioni su riviste ISI peer-reviewed. Nel complesso, le sue pubblicazioni hanno 1998 citazioni e il mio h-index è 26.

GIOVANNI BESIO

Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Genova nel settore CEAR-01/B – Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia. Nel 2004 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Fluodinamica e Processi Ambientali. Si occupa principalmente di problemi di Ingegneria Marittima e Costiera. I suoi interessi di ricerca riguardano la comprensione dei meccanismi fisici alla base di tutti i processi naturali che avvengono nella fascia costiera e che risultano di grande interesse per le attività produttive e ricreative legate al mare, quali la formazione del moto ondoso su scala oceanografica e la sua propagazione verso riva, i processi di mescolamento e dispersione di inquinanti e microplastiche, il trasporto di sedimenti e la morfodinamica costiera, processi responsabili dell’evoluzione della linea di costa. Ha partecipato a diversi progetti di ricerca europei su tematiche legate al mare e alle sue risorse (RAISE, RETURN, PROMPT, DG-ECHO, SINAPSI, SPLASH&CO, SPLASH, GEREMIA, SICOMAR+, MAREGOT, ICODEP, RISQEAU, EuroFleet, HUMOR, SANDPIT, Italia-Spagna) e coordina le attività del gruppo di ricerca MeteOcean (meteocean.science). Titolare dei corsi di Costruzioni Marittime, Harbor Enginerring e Coastal Structures and Shore Protection, ha svolto attività didattiche per Corsi di Specializzazione, Master e Corsi di Dottorato. Coordinatore per UniGe del programma Erasmus Mundus COMEM+ dedicato alle infrastrutture costiere e portuali.

ALICE OPRANDI

Ecologa Marina, si è formata presso l’Università degli Studi di Genova dove, dopo la laurea magistrale, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca (PhD) in Scienze del Mare, specializzandosi nello studio degli ecosistemi marini costieri, con particolare riferimento alle praterie di fanerogame marine e alle scogliere coralline tropicali.

Lavora oggi come assegnista di ricerca presso il laboratorio di Ecologia del Paesaggio Marino del DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e della Vita, Università di Genova) dove si occupa principalmente della valutazione dello stato ecologico degli ecosistemi marini e del loro cambiamento nel tempo attraverso indagini sul campo che prevedono rilevamenti in immersione subacquea e l’utilizzo e sviluppo di indici biotici e di tecniche di cartografia digitale. Attualmente è impegnata in diversi progetti pilota che hanno come obiettivo il ripristino di habitat e specie minacciati dalle attività antropiche e dal cambiamento climatico.

MARIA ELENA PICCIONE

Primo ricercatore ISPRA dal gennaio 2021 (Ricercatore dal 2004 al 2020) con il ruolo di coordinamento delle attività di progettazione ed attuazione dei piani di monitoraggio per le attività di dragaggio dei sedimenti portuali e marino costieri e delle attività di gestione ed elaborazione dei dati ambientali, mediante software GIS. Specializzazione post lauream in GIS, consolidata nell’ambito dell’attività lavorativa e grazie alla partecipazione a numerosi corsi di perfezionamento. Attività istituzionale di supporto alle amministrazioni centrali e periferiche, connesse con l’applicazione e l’evoluzione della normativa tecnica inerente alla gestione sostenibile dei dragaggi ed al riutilizzo dei sedimenti marini. Progettazione tecnico-scientifica ed economica di proposte progettuali sottomesse in ambito nazionale e internazionale (Interreg Marittimo, Interreg EuroMed e LIFE).

Responsabile scientifico di progetti di ricerca internazionali e di convenzioni con le Autorità di Sistema Portuale sulle tematiche inerenti alla movimentazione e gestione a mare dei sedimenti. Coordinamento del Gruppo di Lavoro ISPRA per la redazione delle Linee Guida per il monitoraggio della movimentazione dei sedimenti portuali e marino costieri. Partecipazione a numerosi progetti di ricerca e gruppi di lavoro sulle tematiche inerenti alla movimentazione dei sedimenti, al monitoraggio ed ai cambiamenti climatici. Partecipazione a gruppi di lavoro per le procedure di V.I.A.

Esperienza come docente nell’ambito di corsi di laurea e master universitari, nonché presso Enti Pubblici. Correlatore di tesi di laurea. Autore e coautore di articoli scientifici e di relazioni tecnico scientifiche relative ai risultati ed alle attività condotte nell’ambito dei Progetti di Ricerca nazionali ed internazionali.

ALESSIO ROVERE

Alessio Rovere è un professore ordinario presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è membro del Ca’ Foscari ERC Board. È uno scienziato delle geoscienze che lavora sui cambiamenti del livello del mare nel passato e sugli effetti dei cambiamenti climatici attuali sugli ambienti costieri.

La sua ricerca si concentra sulla comprensione dei cambiamenti del livello del mare nel passato attraverso la misurazione degli indicatori del livello del mare passato e il confronto con i modelli terrestri per svelare la portata dei processi eustatici, isostatici e tettonici. Ha un interesse parallelo per gli ambienti costieri moderni, dove indaga l’erosione costiera, gli eventi di onde estreme, le interazioni tra processi ecologici e geologici e le traiettorie delle coste e degli ambienti vicino alla costa sotto l’influenza di climi e livelli del mare in cambiamento.